Viva la scuola media padre Pino Puglisi

di Gregorio Porcaro

Palermo 13 gennaio 2000

Nella foto la scuola media padre Puglisi nel quartiere Brancaccio di Palermo

Per molti questa data non significa nulla ed invece è importante. Oggi infatti nel quartiere Brancaccio, alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, del sindaco di Palermo, dell’Arcivescovo Card. De Giorgi, di varie autorità, studenti e personale docente e non docente, si è inaugurata la Scuola Media Padre Giuseppe Puglisi. "Si è finalmente realizzato il sogno di un piccolo prete di borgata e di un grande educatore..." ha detto il sindaco. Già il sogno di Don Pino. Poi tutti contenti: finalmente la scuola media a Brancaccio.

Ma proviamo ad uscire per un solo attimo, o solo per il tempo di dare uno sguardo a questo articolo, dalla visione globale di questo importante evento culturale e sociale per il quartiere, per la città e per la nazione, per addentrarci nella visione di alcuni particolari per lo meno sconcertanti.

Premetto che questo non vuole essere un articolo polemico contro le istituzioni ma la sola considerazione oggettiva di alcuni fatti: Padre Puglisi, appena giunto a Brancaccio, ha inizialmente cercato di capire il territorio cominciando un lavoro di attento studio sulle problematiche e sulle energie del quartiere. Questo lavoro gli ha assorbito il primo anno di lavoro in condizioni sicuramente precarie. Terminata la fase del "vedere" ha cominciato a "giudicare" quali iniziative progettare sfruttando l’aiuto di uomini e donne del quartiere che offrivano il loro tempo e il loro impegno nell’esclusivo interesse del quartiere stesso. Uomini e donne che, nel vero pluralismo politico, non si sono divisi perché appartenenti ad aree politiche completamente opposte ma hanno unito le loro forze fregandosene di maggioranze ed opposizioni, di litigi parlamentari, e di banalità del genere per un solo ed unico interesse: rendere Brancaccio vivibile. Era questo il Comitato Intercondominiale di Via Hazon.

Tutti hanno dimenticato che tre componenti di questo Comitato hanno subito l’incendio dell' uscio di casa mentre dormivano. Tutti hanno dimenticato che erano loro (e con loro Don Pino e tutta la gente di Brancaccio) che andavano in Prefettura, al Comune, nei vari Assessorati per ottenere la fognatura, la scuola media, il distretto socio-sanitario, il parco giochi per i bambini, il posto per gli anziani... La cosa incredibile è che è tutto documentato con tanto di bolli e firme di funzionari e dirigenti vari. Ed anche oggi tutti hanno dimenticato la gente di Brancaccio, quella stessa gente che ha fatto fino a ieri il diavolo a quattro con il Comune perché si occupi del quartiere e del ormai famoso palazzo al n°18 di via Hazon (di proprietà del Comune di Palermo). E guarda caso, proprio in vista della visita del Capo dello Stato arrivano le assicurazioni del Sindaco, Brancaccio è tirata a lucido. Qualcuno ci ha anche detto che sono coincidenze. La gente è stufa delle coincidenze!! Tutti hanno dimenticato ed oggi nessuno li ha ricordati questi testardi nascosti. E pensare che Don Pino Puglisi era uno di loro.

Non voglio tessere le lodi di nessuno, voglio solo ricordarli io e proporre un possibile modello di unità per crescere... Che le istituzioni politiche, religiose, sociali ecc... imparino dalla gente comune!