La testimonianza di questo mese e` stata scritta da suor Carolina Iavazzo dell'ordine religioso Fraternità del "Buon Samaritano".  Suor Carolina ha collaborato con padre Puglisi dal 2 ottobre 1991 al 15 settembre 1993 per gestire il centro d'accoglienza "Padre Nostro" da lui realizzato per fronteggiare le poverta` del quartiere Brancaccio di Palermo. Oggi e` impegnata in Calabria nella Locride ed è sempre in "prima linea" in quei luoghi dove c'e` tanto disagio sociale. Lei, che e` stata la principale collaboratrice di padre Puglisi nelle attivita` del Centro "Padre Nostro", oggi desidera ricordare il prete, che non c'e piu`, così :


     

 

L’ULTIMO SOGNO DI UN PRETE

di suor Carolina Iavazzo

10 gennaio 2001

(Nella foto suor Carolina Iavazzo con il vescovo di Locri Bregantini e l'Associazione Intercondominiale)

Ogni uomo porta con se` dei sogni piu` o meno belli, piu` o meno personali o comunitari, a volte individuali, a volte universali.

Padre Puglisi, un giorno, ha fatto un bellissimo sogno: portare il sole nel quartiere Brancaccio. Il sole della solidarieta`, del riscatto morale e civile, il sole della promozione umana e spirituale, il sole della pulizia di ogni ordine, il sole della bonta`, della liberta`, del sorriso e dell’Amore.

Un sogno che non voleva realizzare da solo e per questo aveva innescato il sistema infallibile del contagio, del coinvolgimento, della corresponsabilita`.

Con un gruppo di persone aveva, in poco tempo, diffuso una gran voglia di cambiare il quartiere attraverso i piccoli movimenti, i semplici gesti di ogni giorno, attraverso iniziative capillari che raggiungevano il cuore delle persone, il vissuto della gente che ci credeva…a iniziare dai bambini, dai giovani e si lasciava aiutare non solo dalle suore che aveva voluto perche` fossero un riferimento nel quartiere ma anche dal Comitato Intercondominiale che molto aveva realizzato e continuava a realizzare per lo sviluppo e la crescita del quartiere attraverso la promozione di alcuni servizi…

A iniziare dai volontari del quartiere o suoi amici fuori quartiere ed erano tanti.

Padre Puglisi, ogni giorno che passava, tirava fuori dal suo cassetto un pezzo di sogno e stava per completare il suo puzzle, quando qualcuno, la mafia, ha spento per sempre questo sogno meraviglioso che solo pochi uomini riescono a fare realizzare.

Il sogno si e` spento per sempre perche` neanche altri uomini dopo di lui, che hanno preso il suo posto, sono riusciti a cogliere e a vivere.

Ci voleva troppo coraggio, troppa coerenza di vita e alti ideali per continuare a credere nell’uomo, nelle sue possibilita`, nel suo crescere e nel suo promuoversi.

Perche` nessuno ha raccolto l’eredita` di questo sogno per essere il prolungamento di padre Puglisi ? Perche` tutto e` finito a Brancaccio ed e` ritornato il grigiore della malavita, dell’appiattimento sociale e spirituale ? Perche` le energie piu` belle si sono disperse ?

Anche alla morte di Gesu` i discepoli si dispersero, ci fu una vera diaspora ma con la Pentecoste quell’esiguo gruppo di apostoli riusci` a cambiare il mondo…

Un grazie vero vorrei dirlo agli uomini che ci hanno creduto, in particolare a Pino Martinez che non ha avuto paura a sfidare la mafia, di continuare a sognare pur mettendo a rischio la propria vita e quella della sua famiglia, lui piu` degli altri.. ma e` stato lasciato troppo solo non solo dalle forze civili, ma soprattutto da quelle religiose e morali, da chi aveva il compito di sollecitare, stimolare, incitare, promuovere. Troppo solo per andare avanti e continuare quel bel sogno, anche se tanto arduo e difficile.

Un grazie nel tempo e nello spazio che non cancella i ricordi belli, a tutti i volontari, alle Assistenti sociali missionarie che tanto hanno aiutato padre Puglisi, a tutti quelli del quartiere Brancaccio che nella liberta` e semplicita` hanno dato il loro prezioso contributo di tempo e di energie.

Brancaccio un sogno spezzato perche` qualcuno l’ha voluto rompere, cancellare, ma nella coscienza di coloro che hanno condiviso questo sogno, anche se per breve o molto tempo, niente e` cambiato…

Qualcuno, sicuramente, vive altrove e realizza in altri luoghi l’ultimo sogno di padre Puglisi perche` ovunque, in ogni citta`, in ogni quartiere c’e` un pezzo della realta` di Brancaccio.

Padre Puglisi, il tuo sogno non e` morto, e` una consegna a tutti gli uomini di buona volonta`. Rimarra` per sempre nell’anima di tutti coloro che ti hanno voluto bene e hanno sognato con te, fosse anche per l’ultima volta.